giovedì 20 dicembre 2012

Santa tenda e santo lampione

Sono più importanti le occasioni di crescita occasionali o occasionate? In verità la distinzione non è poi così facile. Prendiamo la nascita di Gesù. Nella lettura che ne facciamo a posteriori nulla è occasionale, tutto programmato, perché tutto era scritto. Questa è la lettura che ci è sempre stata riferita da quando esistono i vangeli di Luca e Matteo. Ma se ci mettiamo nei panni di Maria, ad esempio, difficilmente il ritrovarsi senza un posto dove stare durante il parto e il mettere il figlio in una mangiatoia era per lei programmato, quanto piuttosto occasionale. Gesù doveva nascere a Betlemme, come scritto, e in povertà che è "oggetto di adorazione per i Cristiani, è anche scuola di vita per ogni uomo" (Benedetto XVI - gennaio 2009), ma questo passava sopra le decisioni di Maria e Giuseppe. Maria però faceva tesoro di tutto e "serbava in sé tutte queste cose, meditandole in cuor suo" (Lc 2, 19).

Allo stesso modo le attività programmate dai capi e spesso riferite, almeno per motivi logistici, ai genitori sono occasionate perché programmate dai "grandi", ma dovrebbero rimanere occasionali per il ragazzo che, se in grado di leggere la sua esperienza, sa trarne motivo di riflessione e crescita.

Ci sono poi quelle situazioni che non sono affatto programmate nemmeno dai capi. La pioggia che si può prevedere, ma non certo programmare; l'erba troppo bagnata da non riuscire a non bagnarsi i piedi; le marachelle, a volte gravi e consapevoli, che possono combinare i bambini quando sono in gruppo.
Che sia una tenda rotta con un bastone o un lampione spaccato a sassate (molti genitori sonno bene che questi non sono esempi a caso), anche questi episodi possono essere motivi di crescita se il ragazzo sa leggere le conseguenze di quello che ha fatto e trarne insegnamento.
Una tenda rotta può essere motivo di autofinanziamento, motivo per rimediare al danno fatto facendo qualcosa e facendolo assieme sperimentando le proprie abilità manuali e confrontandosi con gli altri.
Un lampione rotto è motivo di discussione sul valore delle cose e sul bene comune, ma soprattutto sul prendersi le proprie responsabilità dando valore alle proprie azioni e scoprendo che ciò che facciamo non è neutro rispetto al mondo che ci circonda.

Ecco che se non lasciamo scorrere ciò che accade come l'acqua fresca di un torrente tranquillo, ma "serbiamo, come Maria, in noi tutte queste cose, meditandole nel nostro cuore e facendo meditare i ragazzi", anche tende strappate e lampioni spaccati possono diventare "santi", ovvero correlati al diventare grandi e consapevoli e quindi anche al trascendente, al vedere oltre.

Buon volo, buona rotta e buona strada.

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