giovedì 5 settembre 2013

LA FORZA DELLA PREGHIERA UNIVERSALE

SABATO 7 SETTEMBRE DALLE ORE 21 NEL SAGRATO DELLA BASILICA DI BONARIA

Per accogliere l’invito del Santo Padre e per unirci alla preghiera che Lui presiederà sabato 7 sera in Piazza San Pietro, ci ritroveremo anche noi in quella stessa sera a partire dalle ore 21.00 davanti alla Basilica di Bonaria, proprio là dove Papa Francesco celebrerà il Sacrificio eucaristico domenica 22 settembre.



Viviamo tutti con sofferenza e preoccupazione le tante situazioni di conflitto che sono in atto in molti luoghi, in particolare la grave situazione che si sta sviluppando in Siria.
Accogliamo con slancio il forte appello per la pace che Papa Francesco ha rivolto a tutti durante la preghiera dell’Angelus di domenica scorsa: alla Chiesa, ai cristiani non cattolici, agli appartenenti ad altre religioni, a tutte le Chiese particolari, a coloro che non credono, agli uomini di buona volontà.
«Vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace».
Come parte viva della Chiesa, invitiamo tutti i capi e le capo e i ragazzi delle nostre unità a vivere il 7 settembre prossimo una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero, così come ci esorta il Papa.

Marilina Laforgia e Matteo Spanò - Presidenti del Comitato nazionale AGESCI
Padre Alessandro Salucci o.p. - Assistente ecclesiastico generale
Rosanna Birollo e Giuseppe Finocchietti - Capo Guida e Capo Scout



Il più grande atto profetico che papa Francesco ha compiuto fino a oggi. Così, Enzo Bianchi, priore della Comunità monastica di Bose, interpreta la decisione del Pontefice di indire una giornata universale di preghiera e di digiuno per la Siria, sabato 7 settembre.
  • La preghiera per noi cristiani è una forza politica nella storia. Rappresenta il nostro grido a Dio affinché intervenga sulle azioni degli uomini. Ma allo stesso tempo è anche un'assunzione di responsabilità da parte degli uomini. Noi, infatti, definiamo la preghiera intercessione: quando preghiamo intercediamo, ovvero facciamo un passo avanti, un gesto concreto e attivo laddove c'è la guerra, la sofferenza, la divisione, l'odio. 
  • La pratica del digiuno rappresenta la presa di coscienza che il nostro corpo non ha bisogno solo di cibo. Significa imprimere nella nostra carne in modo chiaro che l'uomo non vive solo di pane, ma anche di pace, amore, fratellanza, bene comune. Il pane e il benessere non sono sufficienti. Il digiuno ci fortifica e ci disciplina attraverso il dominio della fame. Vissuto come un gesto collettivo, diventa un atto di responsabilità di tutta la comunità. Il digiuno, come la preghiera, è presente in tutte le religioni, dall'islam all'ebraismo. Nel richiamo del Pontefice acquista un valore universale: papa Francesco ha infatti invitato alla giornata di preghiera e digiuno tutti gli uomini di tutte le fedi, anche i non credenti. Ha reso un servizio all'umanità intera. E anche i non credenti hanno risposto al suo invito.

Commenta con il tuo account Facebook

Nessun commento:

Posta un commento