domenica 21 aprile 2013

TUTTI IN CODA PER GLI SCOUT, MA.............


I ricordi di una mamma

«Si chiamava Ernesto Botton, aveva 11 anni, portava capelli lunghi e fazzoletto al collo ed era il capo della muta pezzata. La notte della Promessa, mentre aspettavamo emozionati intorno al fuoco il rito che ci avrebbe fatto entrare nel branco ("prometto di fare del mio meglio per compiere il mio dovere (...), agire sempre con lealtà e osservare la legge scout") lui si rivolse per la prima volta a noi piccoli con parole che negli anni avrei sentito spesso: "esploratori, buona caccia". E questo sprone mi ha accompagnato nella vita». Sono i ricordi di una mamma, ma in quanti si riconoscerebbero in queste emozioni? Tanti, compreso il sindaco Pisapia : «Ripenso alle scarpinate sui sentieri di montagna, alla fatica di montare le tende o grattare il fondo bruciato delle pentole, all'imparare "facendo" e a quel senso di responsabilità e di attenzione verso i più deboli che con gli scout si assorbe fin da piccolo». Come dire: entri lupetto e hai buone chance di uscire buon cittadino.

Mille richieste di iscrizione

A Milano gli scout raccolgono ampi consensi con oltre 1000 nuove richieste ricevute proprio in questi giorni: nei gruppi cattolici dell'AGESCI la metà resterà però disattesa, e nei laici del CNGEI «circa un terzo», riferisce il presidente Marco Calderoni, ricercatore del Politecnico che ha iniziato il percorso a 9 anni ed ora, a 36, coordina le sezioni da volontario.


Il problema della mancanza dei Capi

Il problema è che a fronte di domande in crescita per i piccoli di 8 anni non è così facile trovare i capi adulti: «Rispetto al passato i ragazzi lasciano prima, a 20 anni vanno all'estero in Erasmus e quando tornano non rientrano», si duole il veterano. Eppure sarebbero accettati anche volontari che non sono mai stati scout, purché affidabili e in gamba. 
Certo l'impegno richiesto - ai capi e anche ai genitori - non è da poco:  il week end libero è solo uno al mese, tra uscite e incontri in sede. «A mamme e papà che aderiscono al progetto chiediamo di darci fiducia e garanzia di una certa costanza», chiarisce Claudia Gualdi, 26 anni, medico e capogruppo del Milano 13. Anche i genitori dunque, a loro modo, all'inizio del cammino fanno una promessa.

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