giovedì 13 febbraio 2014

"Dallo Scoutismo indicazioni utili per come deve cambiare la Scuola per formare i leader di domani"


Gli atteggiamenti di partecipazione civica e di leadership si apprendono con l’esperienza, lo dimostra un recente studio che confronta la realtà della Scuola Italiana con quella dello Scoutismo. 


            In questa prospettiva, si colloca una Ricerca effettuata da Emiliane Rubat du Merac* che ha coinvolto 600 studenti e 231 ragazzi scout, frequentati il biennio della scuola secondaria di secondo grado a Roma, che ha lo scopo di identificare quali aspetti del contesto scuola favoriscano la formazione della leadership. 
Con leadership intendiamo un processo che coinvolge sia il leader sia gli altri membri del gruppo, implica valori, abilità e competenze, che vengono appresi, ed è generatore di cambiamenti positivi.
            


SCOUTISMO METODO ATTIVO

            Il lavoro di ricerca confronta la realtà della Scuola Italiana con quella dello Scoutismo, perché il metodo scout si propone di sviluppare nei ragazzi leadership e valori morali attraverso "metodi attivi".
             Dalla lettura dei dati risulta che, nel confronto, gli scout ottengono medie più alte in tutte le scale di leadership e queste differenze sono statisticamente significative. Le dimensioni che differenziano di più i due gruppi sono, il valore attribuito alla cittadinanza attiva, la collaborazione, la capacità di gestire il disaccordo e la capacità di guidare altri. 
             Questi atteggiamenti implicano valori morali quali il rispetto, il senso di responsabilità e affidabilità, la capacità di organizzare il lavoro e di motivare gli altri.




ORGANIZZAZIONE E CLIMA SOCIALE


             I risultati dell’indagine indicano che i due contesti (scuola e gruppo scout) sono percepiti in modo diverso dai due gruppi, soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione e il clima sociale:

  • Gli scout avvertono un rapporto di fiducia e stima reciproca con gli educatori, sentono di far parte di un gruppo dove le proposte sono accolte, dove vengono presentate cose stimolanti e affidate responsabilità. 
  • Gli studenti hanno una percezione del contesto meno positiva, il lavoro è soprattutto individuale, le occasioni di attività che creano coesione e collaborazione sono limitate. 


SCOUT PIU' RESPONSABILI

                   Più dell’80% degli studenti dichiara di non avere avuto responsabilità a scuola, gli altri parlano di esperienze a volte poco rilevanti o remote (capo classe alle elementari, responsabile delle luci per uno spettacolo, raccolta di soldi per una gita, ecc.).
Tuttavia, sebbene le responsabilità conferite agli studenti siano di relativo valore, il solo fatto di averne avute ha un impatto, statisticamente significativo, sui valori e capacità di leadership. 
                  Gli scout, invece, hanno avuto quasi tutti esperienze di responsabilità (l’83% come caposquadriglia o vice) che comportano la guida di un gruppo di ragazzi. 


I RISULTATI

Dai primi risultati emerge la necessità di rivedere il modello organizzativo della scuola, che lascia margini molto esigui a una didattica attiva, alla partecipazione e alla responsabilità.
Il confronto con lo Scoutismo indica che esistono modelli dai quali è possibile trarre indicazioni per ottenere risultati nella preparazione dei giovani a essere cittadini attivi e leader responsabili.


Laureata in Pedagogia e Scienze dell'educazione (Università di Roma la Sapienza) e in Psicopedagogia (Università Psicopedagogica di Mosca-MGPPU), sta completando il dottorato di Ricerca in Pedagogia presso l'Università degli Studi di Roma Tre. Collabora per la ricerca con la Loyola University di Chicago e con le Università di Porto e di Mosca.

Per saperne di più:

http://www.educationduepuntozero.it/organizzazione-della-scuola/come-deve-cambiare-scuola-formare-leader-domani-4093744411.shtml

http://www.educationduepuntozero.it/organizzazione-della-scuola/leadership-collettiva-strategie-attuare-scuola-4093115591.shtml




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